Carriere non lineari: cambiare strada e (ri)trovare sé stessi

Un carriera non lineare non è un fallimento ma un modo per reinventarsi. E sì, può essere la tua più grande forza.

Come ben sappiamo il mercato del lavoro è in continua evoluzione e le carriere lineari stanno via via scomparendo a favore di un nuovo modello, caratterizzato da percorsi diversificati dove le soft skills diventano il filo conduttore tra diverse esperienze.

Stiamo parlando delle carriere non lineari. Sì, okay, ma cosa sono davvero!?

Si tratta di percorsi lavorativi che non seguono un unico binario. Alcuni esempi? Possiamo parlare di cambi di settore, periodi di pausa, esperienze freelance, ritorni alla formazione o persino un reset totale della propria carriera. Posto fisso? Solo un lontano ricordo.


Una carriera non lineare può essere ad esempio la storia di chi inizia in azienda e finisce a lavorare nel sociale, o di chi trasforma il proprio hobby in una professione.
Non è mancanza di direzione: è curiosità, adattabilità e voglia di crescere in modo autentico e fedele a sé stessi.

Ma perché sempre più persone cambiano strada? Beh, ci sono numerosi fattori che determinano questo cambio di rotta. Vediamone alcuni.

In primo luogo, non possiamo che menzionare il cambiamento e l’evoluzione delle professioni. Andando di pari passo con il progresso tecnologico e digitale, nuove professioni hanno preso piede (ed è giusto che sia così!). Vent’anni fa non ci saremmo mai immaginati che potesse esistere la figura del content creator, eppure oggi è la normalità! 

Allo stesso modo, con il crescente dinamismo del mercato, le competenze trasversali (o se preferisci soft skills) stanno assumendo sempre più importanza per poter sopravvivere nel mondo del lavoro. Skills come la comunicazione efficace, l’intelligenza emotiva, l’empatia e l’adattabilità non sono da sottovalutare ma, al contrario, rappresentano strumenti preziosi e fondamentali.  

E poi? Beh, sicuramente molte persone decidono di fare questo switch per non arrivare al burnout. Se non si è felici di quello che si fa, forse non ne vale la pena, no?  Lavorare ha a che fare anche con la propria identità, con il desiderio di essere allineati con ciò che si sta facendo.

Avere un percorso professionale “fuori dal comune” non è un fallimento, non significa essere disorientati. Anzi, possiamo pure dire che questi cambiamenti continui permettono di sviluppare abilità a tratti invidiabili, come dei superpoteri. 

Quali? Possiamo pensare all’adattabilità che permette di cavarsela un po’ ovunque. Una carriera non lineare è anche sinonimo di autenticità e innovazione, un percorso unico che solo chi lo vive può raccontarlo. 

Lo sappiamo, non tutto però è rose e fiori. Per chi si trova in questa situazione, potrebbe emergere quel sentimento del “sentirsi fuori posto” o la paura di essere troppo poco, di non essere abbastanza.

In realtà, la chiave è tutta nella narrazione. Raccontare la propria esperienza con orgoglio: spiegare gli insegnamenti appresi in ogni tappa e come ogni esperienza sia stata un valore aggiunto.
Le aziende non cercano solo CV perfetti ma cercano persone vere, con percorsi che raccontano curiosità e coraggio.

Ma quindi, come si valorizza un percorso di carriera non lineare? Senza farsi prendere dall’ansia, si possono seguire questi step:

  1. Trovare il filo rosso che lega le esperienze tra di loro. Può essere una passione, una skill, un valore e così via. Scoprirlo e usare questo filo conduttore per dare coerenza al racconto è un primo passo per valorizzarlo.
  2. Investire nella formazione continua per essere sempre preparat* a ogni cambiamento. Esistono migliaia di corsi, workshop,  attività di mentoring. Perchè non sfruttarli?
  3. Comunicare con autenticità ed essere orgoglios* dei cambiamenti. Non serve nasconderli o camuffarli. Al contrario, la parola chiave è valorizzazione!
  4. Costruire relazioni. Sì, il famoso networking è un vero e proprio alleato, aiuta ad orientarsi e a trovare nuove opportunità.

Raggiungere i propri obiettivi non deve essere per forza un susseguirsi di traguardi prefissati. Le carriere non lineari ci insegnano una cosa semplice ma potente: il successo non è una vetta da scalare ma un viaggio, da costruire passo dopo passo, a volte anche sbagliando strada, ma sempre andando avanti.

Non serve sapere dove saremo tra dieci anni. Basta sapere chi siamo oggi, e cosa ci appassiona davvero. Perché, alla fine, la carriera perfetta è quella che ti somiglia. 

Stai pensando anche tu di dare una svolta totale alla tua carriera? Per caso ti manca quella spinta che ti dice “è okay, puoi farlo”?

Beh, se non sai da dove partire o hai dubbi e curiosità, ne puoi parlare con i nostri Career Coach. Un percorso di Career Coaching non è come “lo psicologo per il lavoro” ma un vero e proprio viaggio in cui ti verranno forniti strumenti concreti e strategici per guidarti dove vuoi arrivare. 

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